Storia

1960

Il 29 ottobre 1960 nasce la Società Italiana per il Traforo Autostradale del Frejus per Azioni (S.I.T.A.F. S.p.A.), per iniziativa, nell’ambito della città di Torino, della Camera di Commercio, dell’Unione Industriale, della Provincia e del Comune, nonché di alcune compagnie di assicurazione, istituti di credito e complessi industriali.

1965

In occasione dell’inaugurazione del Traforo del Monte Bianco a Courmayeur, i due governi italiano e francese siglano un protocollo di intesa con il quale si impegnano a realizzare il Traforo Autostradale del Frejus attraverso i comuni di Bardonecchia e di Modane e ad affidare i lavori di progettazione, realizzazione gestione dell’opera a due concessionarie: una francese, la S.F.T.R.F. (Société Française du Tunnel Routier du Fréjus, fondata nel 1962) e una italiana, la S.I.T.A.F.

Inizia così la progettazione preliminare per la costruzione del Traforo e dell’Autostrada.

1972

Con legge n. 878 del 18 dicembre 1972 viene ratificata la Convenzione internazionale tra Italia e Francia relativa al traforo del Frejus conclusa a Parigi il 23 febbraio 1972.

In luglio la realizzazione del Tunnel viene affidata per la parte ialiana alla COGEFAR e per la parte francese alla VIANINI.

1974

Partono i lavori preliminari in Francia, secondo il progetto di un’èquipe italo-francese. Sul versante italiano i lavori iniziano solo il 20 gennaio 1975.

1980

Il 12 luglio viene inaugurato il Traforo del Frejus, aperto solo per iveicoli leggeri. Il 16 ottobre il Traforo viene aperto anche ai veicoli pesanti.

Anni ’80

Nel 1987 viene aperto al traffico il tratto Bardonecchia – Deveys, di circa 21 km, ad opera dell’Anas, mentre nel 1984 sono partiti i lavori per l’A32 gestiti dalla S.I.T.A.F.: dal Deveys a Rivoli; lavori che proseguiranno per circa 10 anni, grazie soprattutto ai finanziamenti dello Stato cadenzati nel tempo.

Anni ’90

Il decennio che vede il completamento dell’Autostrada Torino-Bardonecchia.

Anni 2000

Il 12 luglio 2000 S.I.T.A.F. stipula un accordo di collaborazione con ENEA e Centro Ricerche Fiat che dà l’avvio ad una collaborazione su progetti finanziati in parte dall’Unione Europea e concernenti lo sviluppo di un dialogo tra veicoli e galleria per una maggiore sicurezza dei transiti.

Da quella data parte un decennio di collaborazione su vari progetti speciali relativi alla sicurezza e alle prevenzione nelle gallerie.

L’attribuzione a Torino delle Olimpiadi invernali 2006 segna poi l’avvio di una nuova stagione di lavori: il completamento (cioè due corsie per ogni senso di marcia) del tratto Savoulx-Bardonecchia, realizzato negli anni ’80 a carreggiata unica con tre corsie, e l’esecuzione della Variante alla SS 589 dei laghi di Avigliana.

Nel frattempo, con la pubblicazione della Direttiva comunitaria 2004/54/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza per le gallerie e la conseguente emissione del D.Lgd 264/2006, si parla nuovamente di una galleria parallela al Traforo del Frejus, perché solo questo progetto consente l’adeguamento dell’infrastruttura agli obblighi di legge.

Effettuati gli studi a supporto della fattibilità dell’opera e accesi numerosi dibattiti sulle dimensioni della galleria, finalmente i lavori partiranno, presumibilmente nel 2011.

2014

Il 17 novembre viene abbattuto l’ultimo diaframma della nuova galleria del Frejus. La messa in esercizio della seconda galleria (che renderà il Traforo del Frejus un’infrastruttura a due canne monodirezionali e ad una corsia di marcia per ogni senso) è prevista per il 2022.